My-BSC in your language


martedì 22 novembre 2011

Personal Balanced Scorecard

L'Ebook Personal Balanced Scorecard è ora disponibile. Selezionado l'immagine verrete ridirezionati al sito dell'editore e potrete scaricare gratuitamente l'anteprima, lasciare un vostro commento ed eventualmente procedere all'acquisto. Si tratta di una guida completa alla costruzione e all'uso della vostra balanced scorecard personale, contiene parte del materiale che trovate in questo blog e molti consigli pratici.  Buona lettura!

Ebook

sabato 5 novembre 2011

E' in arrivo l'Ebook!

Siamo lieti di informarvi che l'Ebook
"Personal Balanced Scorecard: Strategie e Strumenti Professionali per il Cambiamento e lo Sviluppo Personale"
è stato inserito dall'editore nel prossimo calendario e uscirà il 25 Novembre 2011.
Potete scaricare l'anteprima al seguente link: ---->>>  Anteprima  <<<----
E' online anche l'articolo di lancio sul blog dell'editore (http://www.giacomobruno.it/).
Mi raccomando spargete la voce!
Vi segnalo anche il nuovi post sul blog My Operating Systems, sui sistemi operativi personali.
La My-BSC è infatti un perfetto esempio di un sistema operativo personale o almeno di una sua parte.

lunedì 3 ottobre 2011

Finalmente!

E' proprio il caso di dirlo ... finalmente un nuovo post sulla My-BSC! Non voglio farvi aspettare oltre e vi racconto tutte le ultime novità.
Prima di tutto l'ebook è pronto ormai da tempo ma l'editore ha deciso di pubblicarlo a metà novembre.
Questa cosa non mi ha reso felice semplicemente perchè mi ero dato molto da fare per avere l'ebook pronto entro metà luglio ma è l'editore che decide le politiche di marketing dell'ebook e a me non resta che imparare la lezione e farne tesoro per i miei prossimi ebook!
Avete capito bene, sto scrivendo un'altro ebook sulla gestione del tempo e altri ancora sono in preparazione. Gestione del tempo e My-BSC sono infatti collegati in modo molto stretto.
Ma non vi voglio anticipare troppe cose perchè preferisco fare che dire di fare.
Un'altra novità la vedete qui a fianco. Potete iscrivervi alla mailing list My-BSC per ricevere la newsletter ed essere informati su tutte le ultime novità sull'argomento tra cui, ad esempio, la pubblicazione dell'ebook.
Altra novità importante è che, con molta probabilità, presto verrà dedicato un modulo elective del Executive Master in Business Administration del MIB all'argomento My-BSC. Anche di questo vi terrò informati non appena l'evento sarà messo a calendario.
Infine non esitate a contattarmi per seminari o sessioni di coaching sulle Balanced Scorecard Personali. Ormai il numero di casi di utilizzo con successo di questo approccio incomincia ad assumere dimensioni imporanti.

giovedì 7 luglio 2011

Dopo tanto tempo

È passato un bel pò di tempo dall'ultimo post. La ragione è che mi sono dedicato a scrivere un ebook sull'argomento che sarà presto disponibile. Tra le altre cose noterete che il blog è stato ristrutturato e organizzato in pagine per facilitarvi la consultazione. Nella pagina principale troverete gli ultimi post come in ogni blog che si rispetti. Troverete poi una pagina introduttiva, una pagina che descrive il metodo, una pagina con trucchi e altre informazioni utili e una pagina con informazioni su come contattarmi.

Avrete anche notato che c'è una pagina dedicata al software. Niente paura. Si tratta di un semplicissimo software sviluppato con Google Docs™ che vi permette di costruire ed utilizzare la vostra MyBSC.
Per poterlo utilizzare dovete essere collegati ad Internet come accade per tutti i documenti Google Docs™. La buona notizia è che potete utilizzarlo dal vostro netbook, notebook, desktop PC, smartphone, da un Internet Caffè, ...

Il funzionamento del software è descritto in maggior dettaglio nell'ebook. In ogni caso il principio di funzionamento è quello del foglio di lavoro. Il foglio è strutturato in 3 pagine: una pagina riassuntiva, una pagina per aiutarvi a scrivere la vostra strategia e una pagina che è la MyBSC vera e propria dove potete inserire le vostre variabili, gli indicatori ... tutto quello che se avete fatto gli esercizi proposti siete già in grado di fare.

Se proprio non vi va di rimanere collegati ad Internet potete anche aprire il documento ed esportarlo in un foglio di lavoro. Perderete in questo modo la possibilità di visualizzare il pannellino di controllo ma le funzionalità di base saranno comunque garantite.

Il software è disponibile in due versioni a seconda che preferiate utilizzarlo in Italiano o in Inglese. Il software è ovviamente gratuito. La cosa importante è tuttavia che non funziona da solo.  Siete voi che dovete costruire la vostra MyBSC ed utilizzarla e la qualità dei risultati che otterrete dipende solo da voi.  Il software è solo uno strumento.

Nei prossimi post riprenderò con alcuni esempi e mi soffermerò su alcuni aspetti chiave del metodo. Buon lavoro e al prossimo post.

venerdì 10 giugno 2011

Ma quanto mi costa?

Nel post precedente avete visto come è possibile preparare un'analisi SWOT personale che ci aiuta a rendere sempre più concreta la nostra MyBSC.

La MyBSC è infatti come vi ho detto personale, potrebbe essere molto semplice o più complessa, importante che ci siano le vostre aree di interesse, i vostri fattori critici di successo,  i vostri indicatori di performance.

Potreste usare le 4 prospettive di Kaplan e Norton: economica e finanziaria, dei clienti (i nostri stakeholder), dei processi, dell'innovazione rivisti secondo la proposta di Elena Salazar. Potreste utilizzare 3 prospettive oppure 5, l'importante è definire variabili in ciascuna delle vostre aree di interesse.

Le prospettive, in quanto tali sono delle guide che ci aiutano proprio ad evitare di costruire una MyBSC che cattura solo alcuni aspetti della nostra vita.

Come vedremo in alcuni dei prossimi post, ci sono stili diversi di costruire la vostra MyBSC. In questo posto vorrei soffermarmi su un altro aspetto importante.

Abbiamo detto che gli obiettivi che ci prefissiamo devono essere SMART, quindi motivanti e con una scadenza temporale. Il concetto di prima o poi non funziona in questi casi. Se gli obiettivi sono sfidanti e ci fanno uscire dalla nostra zona di confort potremmo infatti tentare di mettere in atto dei tentativi di pro-castinare e i nostri obiettivi rimarrebbero dei sogni.
 
Definito un tempo per raggiungere i nostri obiettivi, per rendere sempre più concreta e efficace la nostra MyBSC dobbiamo tener presente che per raggiungere ciascun obiettivo sono necessarie delle risorse. In un linguaggio aziendale l'associare le necessità di risorse agli obiettivi e alle azioni definite nella BSC prende il nome di budgeting ed è il momento in cui le informazioni strategiche contenute nella BSC si collegano alla vita di tutti i giorni. E' proprio in questo momento che le BSC dimostrano la loro efficacia e la loro capacità di facilitare l'esecuzione della strategia.

In termini di MyBSC questo significa semplicemente che devo riuscire a determinare il budget di risorse, non solo finanziarie, necessarie a mettere in atto i miei piani di azione. Ad esempio, la partecipazione ad un corso per acquisire una competenza normalmente ha un costo monetario, un costo in termini di tempo, ecc.

Se partecipo ad un corso durante un week end non potrò fare altre cose che potrebbero essere anche esse importanti per la mia vita. In altri termini, le risorse, sono limitate, soprattutto il tempo, come vedremo.
Questo ci fa anche capire come le diverse variabili sono collegate tra loro. La prospettiva economica ci può fornire importanti risorse per la nostra crescita personale e viceversa, nuove competenze possono aiutarci a migliorare la nostra prospettiva finanziaria.

In sintesi, ragionare anche in termini di risorse ci può aiutare a rendere sempre più concreta ed efficace la nostra MyBSC.


mercoledì 1 giugno 2011

Ci sono diversi modi per costruire la MyBSC

Abbiamo visto nei post precedenti quali sono i passi da fare per costruire una MyBSC.
Ma quali sono le vere difficoltà che incontreremo nel costruirla?
Vi dico subito che non esistono scorciatoie. "There is no free lunch" come direbbero gli anglosassoni.
Non posso prendere una MyBSC pronta e usarla così come un'azienda non può prendere una BSC sviluppata per un'altra azienda e utilizzarla con successo, neanche se la BSC è stata sviluppata per un'azienda dello stesso settore. Certo alcune cose saranno simili ma ogni individuo come ogni azienda ha delle caratteristiche distintive che, tra l'altro, cambiano in funzione del tempo e del contesto.

La MyBSC è in ogni caso personale, potrebbe essere molto semplice o più complessa, importante che ci siano nelle diverse aree i fattori critici di successo e degli indicatori di performance che sono veramente rilevanti ed importanti per me.

Abbiamo già detto che senza una strategia non andiamo da nessuna parte. La definizione di una strategia parte da mission, vision, dai nostri principi e valori, dai nostri obiettivi, da tutti gli esercizi preparatori  che abbiamo visto nei post precedenti ma non può prescindere da una chiara e serena analisi di chi siamo e di dove siamo.

Anche in questo caso e a  questo proposito possiamo prendere a prestito gli strumenti che vengono utilizzati nelle aziende ed in particolare può essere anche utile fare una analisi SWOT.
SWOT è un'acronimo di Strenght, Weakness, Opportunities, Threats ossia di:
  • Punti di forza
  • Punti di debolezza
  • Opportunità 
  • Minacce
Si tratta quindi di pensare nel modo il più obiettivo possibile a chi siamo ossia a quali sono rispettivamente le nostre migliori e peggiori caratteristiche (i punti di forza e di debolezza)
e alle migliori e peggiori caratteristiche del contesto (le opportunità e le minacce).
Tradotto in termini personali dobbiamo trovare del tempo per riflettere e buttar giù possibilmente in forma scritta un'analisi SWOT su noi stessi.
Chiaramente se deve essere fatta bene questa analisi non deve considerare solamente il mio punto di vista ma anche il feedback che riceviamo dagli altri.
Per analizzare i nostri punti di forza, ad esempio, potremmo chiederci:
  • Quali sono i vantaggi che ho rispetto agli altri (capacità distintive, certificazioni, formazione, contatti, ...)?
  • Quali cose faccio meglio degli altri?
  • A quali risorse personali possiamo accedere?
  • Cosa vedono gli altri come nostri punti di forza?
  • ...
Per analizzare i nostri punti di debolezza, invece potremmo chiederci:
  • Che cosa normalmente evitiamo perchè non ci sentiamo capaci (public speaking, ...)?
  • Che cosa vedono gli altri come nostra debolezza?
  • Quale è il vostro punto debole in termini di formazione?
  • Quali sono le nostre abitudini negative (siamo disorganizzati, non gestiamo lo stress,...)?
  • ...
Per analizzare le opportunità, ad esempio, potremmo chiederci:
  • Quali nuove tecnologie mi possono aiutare?
  • Quali contatti strategici mi possono aiutare o darmi consiglio?
  • Che nuovi trend che potremmo sfruttare stanno emergendo?
  • Che errori stanno facendo i miei concorrenti?
  • Ci sono problemi da risolvere per i quali io potrei fornire una soluzione?
  • Che eventi si stanno verificando di cui potrei approfittare (conferenze, pensionamenti, progetti)?
  • ...
Per analizzare le minacce, invece potremmo chiederci:
  • Che ostacoli stiamo affrontando sul lavoro?
  • Ci sono dei colleghi che stanno competendo con noi per un ruolo?
  • Il nostro lavoro sta cambiando? 
  • Ci sono tecnologie emergenti che non conosciamo?
  • ...
Altre domande vanno rivolte alla sfera personale ma la cosa importante è che questo tipo di analisi ci fornisce informazioni chiave per la nostra MyBSC offrendoci suggerimenti su cosa fare e sul come trasformare problemi in opportunità.

Nel prossimo post considereremo altri aspetti importanti da considerare per la costruzione della nostra MyBSC per ora vi chiedo di dedicare del tempo a sviluppare la Vostra analisi SWOT.

venerdì 27 maggio 2011

E ora che abbiamo la Tabella?

Se avete svolto l'esercizio che vi ho proposto nel post precedente, ora avete la vostra Tabella, la vostra Balanced Scorecard, la MyBSC.
E adesso?
Come usiamo la nostra MyBSC? A cosa serve tutto questo lavoro che ci ha portato a riflettere su noi stessi, ad uscire dalla nostra zona di comfort? Come la usiamo?
La vostra MyBSC è un formidabile strumento per eseguire una strategia, per acquisire la prospettiva.
Rifrasando quanto suggerito da David Allen, il principio fondamentale del self management è mantenere equilibrio tra controllo e prospettiva o come dice Stephen Covey tra produttività e capacità produttiva.
Questo succede per le aziende e anche per l'uomo.
Se vogliamo veramente essere capitani e comandanti della nave della nostra vita, dobbiamo saper seguire una rotta ed essere pronti anche a eseguire una rapida virata per un ostacolo che ci si presenta, un'onda che potrebbe far affondare la nostra nave. Se non abbiamo controllo, la prospettiva serve a poco, ma se non abbiamo prospettiva la nostra nave non sa dove andare e non è nemmeno in grado di sfruttare i venti favorevoli che si presentano ... diceva Seneca:

"Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare."
La MyBSC serve a definire la rotta, ad acquisire la prospettiva. Usarla è molto semplice. Periodicamente, potrebbe essere una volta alla settimana (cosa che vi consiglio), ogni 2 settimane, ... l'importante è faro, verifichiamo il livello raggiunto nelle diverse aree, aggiorniamo il valore degli indicatori, riesaminiamo i target che ci eravamo posti in modo da capire quanto siamo distanti dall'obiettivo, rivediamo i piani che ci eravamo proposti di mettere in pratica, ci chiediamo se sono stati efficaci o se è il caso di cambiare strada e usiamo queste informazioni per capire come agire, per capire quali sono le cose importanti da fare, quali le priorità, dove concentrare le nostre energie.
Periodicamente, ogni mese (cosa che vi consiglio), ogni trimestre, ... l'importante è farlo, riesaminiamo la nostra MyBSC in maggiore profondità per chiederci se è ancora valida, se nel frattempo il nostro mondo è cambiato così tanto da rendere le variabili e gli indicatori che avevamo scelto obsoleti, e modifichiamo la nostra MyBSC di conseguenza. Raggiunti gli obiettivi possiamo porci nuovi obiettivi, nuove sfide, nuovi traguardi. 
In altri termini la nostra MyBSC ci serve a mettere in pratica un sistema di feedback, un ciclo plan-do-act-challenge in cui si valuta la situazione, si pensa ad un modo per migliorarla, si agisce di conseguenza, si valutano i risultati e si ricomincia.
Con la nostra MyBSC, attraverso il processo che vi ho appena descritto, possiamo imparare e mettere in atto una nuova abitudine: l'abitudine al rinnovamento e alla crescita personale.

Dalla Mappa alla Tabella

Se abbiamo pensato agli indicatori siamo pronti per completare la nostra MyBSC.   
In una situazione di sbilanciamento o semplicemente per migliorare le diverse aree potremmo definire una lista di obiettivi che ci piacerebbe realizzare in ciascun’area. 
Gli obiettivi vanno definiti in termini di target relativi agli indicatori. 
Un'esempio di obiettivo in termini di forma fisica potrebbe essere ad esempio raggiungere un peso di 75kg e dedicare almeno 3 ore alla settimana dedicate ad attività fisica. 
I target devono essere associati ad un tempo entro il quale ci proponiamo di raggiungerli. 
Ai nostri obiettivi dobbiamo associare sempre una data entro la quale ci proponiamo di raggiungerli altrimenti rimangono dei sogni. 
Dei diversi obiettivi ne potremmo scegliere alcuni prioritari su cui lavorare nei prossimi mesi e per ciascuno di essi studiare un piano, delle azioni per realizzarli.
Nel nostro esempio, se non lo abbiamo già fatto, un possibile piano di azione è definire un programma di attività fisica, un programma corretto di alimentazione, ecc.
In sintesi, per costruire la nostra MyBSC dobbiamo definire:
  • per ciascuna variabile o aria  uno o più indicatori
  • per ciascun indicatore un target e un riferimento temporale
  • per ciascun indicatore un insieme di azioni o progetti che ci aiutino a muoverci verso l'obiettivo di raggiungere il target fissato
Graficamente quello che otteniamo è una tabella come questa:

My BSC
Variabile / Area
Indicatore
Valore
Target
Scadenza
Azioni
. . .
Forma fisica
. . .
Peso
80
75
data 1
Definire un piano di corretta alimentazione
. . .
Numero di ore di attività fisica  alla settimana
1
3
data 2
Definire un programma di attività fisica
. . .

L'esercizio che vi chiedo ora di fare è ripensare alle vostre aree,  agli indicatori per ciascuna area che avete definito nel corso dell'esercizio proposto nel precedente post. Pensate al valore corrente degli indicatori. Potrete poi stabilire gli obiettivi, i tempi e i piani per raggiungerli ...
Inserite queste informazioni in una tabella simile a quella che vedete qui sopra.
Ve ne siete accorti? State costruendo la Vostra MyBSC.

Misuriamo le nostre Aree di Interesse

Se abbiamo costruito la nostra Mappa Strategica come indicato nel precedente post, siamo pronti per il passo successivo: costruire la nostra MyBSC.

La MyBSC, la nostra Balanced Scorecard altro non è che una Tabella che arricchisce la nostra Mappa Strategica con ulteriori importanti informazioni.
Se vogliamo, la Mappa Strategica ci serve ad avere una visione dall'alto, a guardare la situazione delle variabili importanti, delle nostre aree di responsabilità per aiutarci a capire come sono collegate, se sono bilanciate e se c'è qualche aspetto della nostra vita che richiede subito la nostra attenzione.
Alle aree vanno tuttavia associate degli indicatori, delle misure che nel modo più chiaro possibile ci facciano capire la situazione dell'area in esame. 
Facciamo un'esempio. Supponiamo che una delle aree che richiedono la nostra attenzione sia la forma fisica. Se non stiamo bene fisicamente, difficilmente riusciamo ad essere sereni, lucidi, efficaci, spensierati.
Ricordate la piramide di Maslow? 
E' chiaro che mantenere una buona forma fisica è un aspetto importante della nostra vita.
Ma come misuriamo la nostra forma fisica? 
La misura, l'indicatore che dobbiamo scegliere deve essere semplice da calcolare, affidabile. Dobbiamo poi essere in grado di misurare in modo completo lo stato dell'area che ci interessa. Chiaramente per ciascun'area si possono definire più indicatori. Ma più indicatori abbiamo più si complica il meccanismo.
Come facciamo ad esempio se due indicatori forniscono misure che si contraddicono?
Ritornando all'esempio precedente il nostro peso potrebbe essere in generale un buon indicatore per misurare la nostra forma fisica.  Potrei scegliere anche indicatori più sofisticati come l'indice di massa corporea. Potrei scegliere misure indirette come il numero di ore che ogni settimana dedico a mantenermi in forma. 
Non esiste la misura perfetta, ognuno di noi però se sufficientemente motivato saprà facilmente scegliere l'indicatore o gli indicatori che fanno al caso suo.
Nel nostro caso, peso e numero di ore alla settimana dedicate ad attività fisica rappresentano una buona scelta. Catturano due importanti aspetti dell'area di interesse che vanno nella stessa direzione.
Le misure e gli indicatori che scegliamo possono essere sia quantitative (75kg) che qualitative o linguistiche (basso, medio, alto). Potrebbero anche essere di tipo percentuale (80%) a significare il livello che abbiamo raggiunto in quell'area. 
La mia preferenza va in ordine alle quantitative per poi passare alle qualitative ed alle percentuali. 
Spesso infatti noi siamo portati a raccontarci le cose che vogliamo sentirci dire. Nelle misure qualitative ed in quelle percentuali, c'è il rischio di non essere oggettivi. 
In certi casi, tuttavia non ci sono misure quantitative facilmente disponibili e non ci resta altro che ripiegare su indicatori qualitativi o percentuali.    
Ormai lo avrete già capito. Come esercizio vi chiederò di pensare a degli indicatori. Dei modi per misurare i fattori critici del vostro successo. Arrivederci al prossimo post.

domenica 22 maggio 2011

La Nostra Mappa Strategica

Se abbiamo completato gli esercizi proposti nei precedenti post, a questo punto dovremmo avere ben chiari:

  • un sistema di valori, 
  • una mission
  • una vision
  • alcuni obiettivi che concretizzano la nostra vision.

Non sarà allora difficile pensare ad un elenco di aree in cui siamo coinvolti e in cui si articola la nostra Vita. Si tratta di un insieme di categorie focalizzate (più o meno una dozzina) in cui siamo coinvolti con attenzione per mantenere un livello di qualità adeguato.


Per individuare queste aree, queste variabili, questi fattori critici con cui possiamo misurare il successo della nostra vita basta farsi la domanda: che cosa devo mantenere in efficienza? 
Alcune di queste aree emergeranno a livello professionale, altre a livello personale.
Possono essere raggruppate in prospettive nella misura in cui questo ci aiuta a determinarle, e a ragionarci su, ma la cosa importante è che siamo in grado di individuarle.
Sono i diversi cappelli che dobbiamo indossare: le relazioni con la famiglia, il ruolo genitoriale, le finanze, la carriera, la spiritualità. 

Per vivere pienamente dobbiamo mantenere ciascuna di queste aree ad uno standard predeterminato.
Possiamo chiederci: Come sta andando quest’area? Viene gestito tutto quanto deve essere gestito?
Se abbiamo la sensazione di doverle riequilibrare, di essere un po’ fermi mentalmente può aver senso riesaminarle con attenzione.

L’impegno in queste aree ci stimolerà ad attivare progetti, piani di attività e ad agire.
Ad esempio, se tra le nostre aree individuiamo la salute e l'esercizio fisico, un progetto potrebbe consistere nel fissare una routine di esercizio fisico.

Queste aree, queste variabili, questi fattori non sono indipendenti. 
Spesso il miglioramento in un’area nella nostra vita influenza positivamente anche altre aree e viceversa: le diverse aree sono collegate. Rappresentando le diverse aree in un diagramma, dove le aree rappresentano dei nodi e i legami tra le aree degli archi otteniamo quella che può essere considerata la Mappa Strategica della nostra vita.

Le diverse aree devono essere mantenute a livelli accettabili ma anche essere bilanciate, in equilibrio, in armonia tra loro. Se diamo un voto che rappresentiamo in una scala da 1 a 10 ad aree come il lavoro, le nostre finanze, la salute e il nostro fisico, la nostra mente e lo spirito, le emozioni, l’amicizia, la famiglia, il rapporto di coppia e rappresentiamo i risultati in un diagramma radar, come dice Robbins, siamo sperimentalmente felici se il risultato si avvicina ad un cerchio.

L'esercizio che vi chiedo ora di fare è pensare alle vostre aree e disegnate la vostra Mappa Strategica collegando un'area all'altra se cambiamenti nella prima influenzano i risultati nella seconda.

lunedì 16 maggio 2011

Stabiliamo i nostri obiettivi

Se avete fatto gli esercizi proposti negli ultimi post ... li avete fatti vero? ... a questo punto dovremmo essere pronti per il passo successivo. Abbiamo infatti chiarito i nostri valori, la nostra mission e la nostra vision e siamo ora pronti a definire una lista di obiettivi concreti, in un orizzonte di tempo che potrebbe andare fino a uno, due anni, che ci aiutino a muoverci concretamente verso la realizzazione della nostra vision e il compimento della nostra mission nel rispetto dei nostri valori di riferimento.

Semplice vero? In teoria si, ma in pratica questo è un punto che trova notevoli resistenze. Per definire i nostri obiettivi dobbiamo infatti uscire in qualche modo da quella che Robbins chiama la nostra "zona di comfort". Porsi un obiettivo significa anche prendere in considerazione la possibilità di non raggiungerlo e quindi di fallire. Se abbiamo dei dubbi sulle nostre capacità, cercheremo naturalmente di resistere a questa fase. 
Ciononostante, la definizione degli obiettivi è di fondamentale importanza. Senza obiettivi, non abbiamo rotta. Senza obiettivi ci mancano i criteri più importanti per decidere priorità e azioni e siamo in balia di quello che ci capita giorno dopo giorno. 

Ma cos'è in concreto un obiettivo? Un obiettivo è un sogno con una scadenza. E’ diverso uscire con l’obiettivo di comprare qualcosa e uscire per andare a fare un giro per le vetrine. Non che la seconda operazione vada evitata ma è evidente la differenza tra i due modi di agire. Se ritorno da un giro per le vetrine, molto probabilmente avrò acquistato qualcosa che probabilmente non mi serviva.

Gli obiettivi che ci poniamo devono essere S.M.A.R.T (Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Timely) ossia specifici, misurabili, raggiungibili, realistici, con un riferimento temporale, in linea con i nostri valori di riferimento e immaginabili (per sfruttare il potere della visualizzazione).

Gli obiettivi che ci fissiamo devono essere rigidi anche se conviene adottare approccio flessibile: è infatti difficile che non ci siano imprevisti specialmente se gli obiettivi sono sfidanti.
Utilizzeremo gli obiettivi nella costruzione della nostra MyBSC. Gli obiettivi rappresenteranno in concreto la guida per definire i nostri fattori critici di successo e poi i nostri indicatori (gli obiettivi devono essere misurabili). 

In attesa del prossimo post vi chiedo di pensare ai vostri obiettivi. Di scriverli se possibile in una lista e di conservare questo materiale per i prossimi passi. Per poter fare questo esercizio in modo efficace devo trovare il momento giusto. Se un'azienda è in un momento di crisi di liquidità, difficilmente potrà ragionare in termini strategici sugli obiettivi, visto che tutte le risorse saranno impegnate a sopravvivere. Lo stesso vale per noi. Dobbiamo trovare un momento di serenità, altrimenti l'esercizio sarà artificioso e sterile. Se siamo sufficientemente motivati il momento verrà, fidatevi. 


giovedì 5 maggio 2011

Dalla Mission alla Vision

Come vi sarete accorti iniziamo ad entrare nel vivo del metodo per costuire la vostra MyBSC.
A proposito. Avete fatto l'esercizio proposto nel post precedente?
Avete definito la vostra mission?

Per capire quale sia il significato della vostra mission pensate alla metafora del mosaico o di una struttura complessa (come un ponte, un palazzo di cristallo). Ciascuno di noi è una tessera del mosaico, un componente della struttura. Definire la nostra mission significa capire qual'è la nostra forma e trovare la giusta posizione nel mosaico. Se una tessera non è ben posizionata, se una vite non è ben fissata, l'intero mosaico, l'intera struttura non funziona bene e barcolla.

Come per un'azienda, definita la nostra mission dobbiamo definire la nostra vision.  La vision è la mission trasformata in qualcosa che posso vedere: è ormai noto il potere della visualizzazione e tutti i coach più famosi ne fanno un grande uso.
In pratica dobbiamo vederci mentre viviamo e realizziamo la nostra mission in un arco di 5, 10, 15 … anni.
La vision serve a far funzionare il nostro SAR (Sistema di Attivazione Reticolare), quel sistema che mette in funzione quella macchina incredibile che è il nostro cervello e lo fa funzionare a nostro vantaggio.
Anche in questo post vi chiederò di fare l'esercizio di definire la vostra vision. Mi raccomando visualizzate e se possibile disegnate, scrivete, importante che facciate l'esercizio seriamente.

giovedì 28 aprile 2011

Dai Valori alla Mission

Immagino siate curiosi di conoscere i passi successivi. Mi scuso con quanti mi seguono per aver lasciato passare così tanto tempo ma, il mio sistema di gestione del tempo, di cui parleremo presto, non mi ha dato altra possibilità. 

Ora che avete definito i vostri valori di riferimento (vi ricordate l'esercizio proposto in un precedente post?), come un’azienda, anche noi abbiamo bisogno di una mission e di una vision.
Abbiamo bisogno prima di una strategia e poi di un modo per eseguirla. La MyBSC sarà un modo per eseguire la vostra strategia ma, per poterla sviluppare, prima, abbiamo bisogno di definirla.

In un mondo che cambia abbiamo bisogno di trovare qualcosa di stabile, che non cambi, che ci guidi e soddisfi pienamente, questa è la nostra mission
Si tratta di interpretare il suggerimento di Covey: "begin with the end in mind".  

La nostra mission potrebbe essere espressa con frasi come:
“Lo scopo della mia vita è essere … : godere di … e fare … per me e per gli altri”
Ma anche in altro modo, l'importante è averlo definito in modo chiaro.

Pensate a come vorreste essere ricordati nel giorno della vostra morte. Immaginate che al vostro funerale partecipino tutti i vostri "stakeholder", tutte le persone con cui interagite, ... i vostri colleghi, i vostri figli, i vostri compagni e compegne di vita, i vostri amici, ...
Pensate a come vorreste essere ricordati da ciascuno di essi, da ciascun gruppo di riferimento. 

La mission è un life goal, un obiettivo di vita. Dividete la mission in ruoli: pensate ai diversi ruoli e ai life goal in ciascuno di essi e inoltre pensate al risultato piuttosto che all'azione.

Anche in questo post vi chiedo di fare l'esercizio di definire la vostra mission. Mi raccomando scrivete. Si sa che "verba volant e scripta manent" come dice un antico detto latino, ma soprattutto, nel momento in cui dovete esprimervi scrivendo andrete a rielaborare le vostre idee sintetizzandole in modo da definire cio che è veramente importante.

venerdì 15 aprile 2011

MyBSC ed essere leader di noi stessi

Questa mattina mi è venuta in mente un'idea che voglio condividere con voi. Ho recentemente letto il libro
"The Truth about leadership"di James Kouzes e Barry Posner e considerato che, in fondo, la MyBSC è un metodo, uno strumento essere leader di noi stessi, ho provato a immaginare possibili collegamenti tra le verità sulla leadership e la MyBSC.
Ma quali sono le verità sulla leadership? Le elenco brevemente qui di seguito:
  1. tu fai la differenza: per essere leader dobbiamo credere i noi stessi.
  2. la credibilità sta alla base della leadership: nessuno segue un leader non credibile.
  3. i valori guidano il coinvolgimento: la gente vuole conoscere i valori dei leader che segue.
  4. la focalizzazione sul futuro distingue i leader: i leader sono capaci di immaginare il futuro.
  5. non puoi fare da solo: la leadership è uno sport di squadra e la leadership è una relazione tra il leader e la sua squadra
  6. la fiducia è sovrana: dobbiamo guadagnarci la fiducia di chi ci segue e non veniamo seguiti se la gente non ha fiducia in noi.
  7. le sfide sono cruciali: i leader si pongono degli obiettivi sfidanti, nessun leader è diventano tale per aver mantenuto lo status quo
  8. si esercita la leadership dando l'esempio:  o si è leader dando l'esempio, mantenendo quanto si promette o non si è leader affatto.
  9. i migliori leader sanno imparare meglio:  i leader continuano a migliorare, sono ossessionati dall'idea di migliorarsi.
  10. la leadership è un affare di cuore:  i leader amano quello che fanno e sono guidati dalla passione.
  11. i leader sono ottimisti e positivi: tutto quello che facciamo come leader inizia dalla parola si  e finché non diciamo si nulla di grande può accadere.
Lo sviluppo di una MyBSC non può prescindere da una grande fiducia in noi stessi, da una volontà di guardare con positività al futuro, da una grande passione in quello che facciamo e dalla continua spinta a migliorarci. Si tratta di una sfida, e gli stessi obiettivi che ci porremo ed i piani per raggiungerli saranno delle sfide. Man mano che raggiungeremo nuovi traguardi e risultati acquisiremo sempre più fiducia in noi stessi. Gli stessi obiettivi saranno definiti in base alla nostra capacità di leggere il futuro imparando dal passato. La leadership è uno sport di squadra e la nostra MyBSC dovrà prevedere diverse aree corrispondenti ai diversi ruoli e relazioni che fanno parte della nostra vita.
Tutto ciò non potrà prescindere dai nostri valori: come la gente vuole conoscere i valori dei leader che segue così noi abbiamo bisogno di riflettere sui valori che ci guidano prima di partire a costruire la nostra MyBSC. Buon week end e buon proseguimento dell'esercizio alla ricerca dei vostri valori.

mercoledì 13 aprile 2011

Esercizi preparatori: Quali sono i tuoi valori?

I nostri valori sono una specie di stella polare che indirizzano tutte le scelte della nostra vita. Come dice Robbins, i valori sono delle super credenze, che indirizzano tutte le nostre scelte e danno direzione alla nostra vita. Le credenze sono infatti sensazioni di certezza riguardo a qualcosa, ci danno sicurezza, e noi, di conseguenza tendiamo a mettere in atto dei meccanismi di conferma.
Come tutte le credenze, anche i valori possono essere potenzianti o limitanti. Possiamo anche cambiarli, anche se questo è molto difficile ma, sicuramente, il primo passo è prenderne coscenza.

Per preparare la tua MyBSC devi avere ben chiari i tuoi valori perchè questo ti aiuterà a definire la variabili (i fattori critici di successo) e poi gli indicatori (le misure che assocerai alle variabili).
Dobbiamo vivere in armonia con nostri valori se vogliamo essere felici. Dobbiamo quindi scoprire i nostri valori e metterli in ordine.

Ci sono valori positivi a cui tendiamo come ad esempio amore, fede, fiducia, salute, onestà, fedeltà, creatività, rispetto, libertà, tenacia, intelligenza, generosità, impegno, ecc.

Ci sono anche valori negativi da cui ci allontaniamo come ad esempio umiliazione, rifiuto, gelosia, insicurezza, solitudine, rabbia, dolore fisico, ecc.

Ai valori associamo un insieme di regole che li rendono o meno veri. I valori sono anche stati emozionali, quindi, le regole sono ciò che deve essere verificato perchè tu provi quello stato emozionale. Supponiamo di avere tra i nostri valori l'onestà. Che significato diamo a questo valore. Che regole, che condizioni devono essere verificate perchè ci troviamo in condizioni di onestà? Dire una bugia a fin di bene rispetta il tuo concetto di onesta oppure no?

Prima di partire nella definizione della nostra MyBSC è importante fare una revisione dei nostri valori e delle nostre regole. Nei prossimi giorni, in attesa del prossimo post, prepara una lista dei tuoi valori includendo sia quelli positivi che quelli negativi e mettili in ordine di importanza (la cosiddetta scala dei valori). Quando hai preparato le liste chiediti per ciascun valore cosa lo rende vero cioè, che regole, che condizioni associ ad un determinato valore: che cosa, secondo te, deve essere vero perchè quello specifico valore sia rispettato. A questo punto, non resta che rivedere le liste e le definizioni dei valori e renderle coerenti (non è infatti difficile che emergano delle contraddizioni) e sei pronto per il prossimo post.

giovedì 7 aprile 2011

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare (Seneca)

Negli approcci esaminati nei post precedenti, il punto di partenza per lo sviluppo della BSC personale è sempre l’azienda e le prestazioni dell’individuo nell’azienda e non si pone quasi mai l’accento sugli aspetti implementativi.

L'approccio MyBSC pone al centro la persona e si concentra anche sugli aspetti implementativi dove, per aspetti implementativi intendiamo sia la parte creativa, cioè la costruzione di una Balanced Scorecard personale, che la parte legata alle azioni e ai piani per muoversi verso gli obiettivi e i target che ci siamo posti.

Chiaramente, ciascuno deve trovare la sua strada e non esistono delle soluzioni generali, come non esistono soluzioni che vadano bene in ogni azienda tuttavia ci sono dei pattern, dei modelli di riferimento, che possono essere riutilizzati ed adattati alle diverse persone, tenendo conto delle relative specificità.

Secondo molti coach di successo (Covey, Robbins) , dobbiamo sapere dove vogliamo andare e perché lo vogliamo ed impegnarci per raggiungere i nostri obiettivi senza paura di sbagliare.  In caso di insuccesso dobbiamo cambiare qualcosa e riprovare, visto che, se faccio le stesse cose e allo stesso modo, ottengo gli stessi risultati e visto che il futuro non è uguale al passato. In altri termini, non si guida guardando nello specchietto retrovisore.

Il nostro comportamento è spesso condizionato da credenze, sensazioni di certezza, ed è anche guidato dai bisogni: bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e amore, di stima, di auto-realizzazione oppure, secondo altri autori e coach (ad esempio Robbins) bisogno di sicurezza, ma anche di incertezza, bisogno di unicità, ma anche di connessione e amore, bisogno di crescere ma anche di contribuire agli altri, di sentirci e di agire come team members.

Ora noi, possiamo soddisfare i nostri bisogni attraverso esperienze positive o negative ma, per essere felici, dobbiamo imparare a farlo con esperienze produttive.  Infine, per essere efficaci abbiamo bisogno di seguire una strategia. La MyBSC è uno strumento utile a definire e implementare la nostra strategia di vita.

L'unico pre-requisito dell'approccio MyBSC è essere pro-attivi e ed essere coscienti che quanto ci capita in larga misura dipende da come noi rispondiamo agli eventi e alle situazioni che la vita ci porta a dover affrontare. 

lunedì 4 aprile 2011

Un ultimo tipo di ruota

Se mi state seguendo, immagino che non vedrete l'ora di iniziare a capire come creare e utilizzare la vostra MyBSC ma, credetemi, vale la pena di esplorare un ultimo approccio che presenta numerosi punti di collegamento con il metodo MyBSC.

Si tratta della Personal Performance Scorecard (PBSC) e della Total Performance Scorecard (TPSC) di Hubert Rampersad.
Secondo Rampersad, la mancanza di impegno e motivazione costa alle aziende 30000€ all'anno per dipendente. 
I dipendenti non sono felici e, di conseguenza, non si impegnano se le loro ambizioni personali e quelle aziendali non sono allineate. La PBSC è uno strumento per allineare ambizioni personali e ambizioni dell’azienda.

Rampersad definisce la sua Personal Performance Scorecard nel seguente modo:

  • PBSC = personal mission + vision + key roles + critical success factors + objectives + performance measures + targets + improvement actions (divided along the four perspectives: financial, customers, internal processes, and knowledge and learning) 

In sintesi, come se fossimo un'azienda dobbiamo definire la nostra mission, vision, i nostri ruoli e per ciasuno di questi definire i fattori critici di successo, porci degli obiettivi, trovare delle misure di performance, stabilire dei target in termini di misure di performance e, per ciascuno pensare a delle azioni che ci possono fare migiorare. Tutto questo va fatto nelle diverse prospettive della BSC di Norton e Kaplan. 
Rampersad si spinge oltre e ci suggerisce di sviluppare un vero progetto di marketing di se stessi, un brand personale, un logo e di seguire il ciclo “Plan-do-act-challenge” (cioè pianifica - agisci - aggiorna il piano con obiettivi più sfidanti) per ottenere una vita di successo.
E ora siamo pronti, dal prossimo post si comincia con il metodo.

sabato 2 aprile 2011

La ruota del cambiamento

Oggi vi parlerò di un'altro approccio allo sviluppo di una Balanced Scorecard individuale proposta da Elena Salazar, esperta di change management.

Secondo Elena Salazar le aziende funzionano se gli individui che ci lavorano funzionano bene e gli individui che ci lavorano funzionano bene se sanno pianificare e bilanciare tutti gli elementi della propria vita. In base a questo presupposto, il metodo che le aziende usano per pianificare e migliorare la propria salute può essere applicato anche all'individuo.

Le prospettive della BSC dell'individuo cambiano tuttavia forma e significato rispetto a quelle utilizzate per le aziende e proposte da Kaplan e Norton.

Secondo Elena Salazar infatti, la prospettiva dei processi interni per un individuo deve comprendere variabili e indicatori relativi a salute fisica, mentale, spirituale, all’energia ed alla motivazione.

La prospettiva del cliente, per gli individui deve includere variabili ed indicatori  relativi a famiglia, amici, colleghi e, naturalmente il partner.

La prospettiva finanziaria deve permetterci di supportare i nostri obiettivi di breve e lungo termine e deve quindi includere variabili ed indicatori che ci permettano di misurare lo stato del supporto di queste tipologie di obiettivi.

Infine, la prospettiva di crescita e sviluppo deve includere variabili ed indicatori che ci permettono di capire quanto ci stiamo avvicinando alla nostra mission ed alla nostra vision.

Elena Salazar parte quindi da una prospettiva puramente aziendale e vede la BSC personale come un modo per facilitare il cambiamento e far funzionare meglio le imprese.

Come vedremo, la MyBSC parte invece dalla persona, dall'individuo e da una sua visione olistica e fornisce strumenti pratici per lo sviluppo dell'individuo. 

Prima di iniziare a descrivere  come costruire una MyBSC c'è ancora un'altro approccio che vale la pena considerare ma ... ve lo racconto nel prossimo post.

giovedì 31 marzo 2011

Altri tipi di ruota

Nel post precedente vi avevo promesso di parlare di altri tipi di ruota cioè, di altri approcci simili all'uso delle BSC per lo sviluppo manageriale e la crescita personale. Oggi mantengo la mia promessa.

Prima di parlarvi di questo tuttavia, voglio fare crescere la vostra motivazione a seguirmi. Vi parlo quindi dei prossimi passi. Dopo aver descritto gli approcci simili e avervi descritto il metodo per costruire la vostra MyBSC, approfondiremo la parte di azione e quindi descriveremo i diversi modi per trasformare i sogni in realtà.
Sappiamo che i sogni diventano obiettivi realizzabili quando sono associati ad una scadenza e da un piano di azione per raggiungerli. Descriveremo quindi diversi modi per raggiungere i vostri obiettivi nelle diverse prospettive della vostra MyBSC.
Ad esempio, per un obiettivo come "migliorare la gestione del tempo" o meglio, il "modo di organizzare il nostro tempo" vi descriverò il metodo migliore che io conosco e uso per la gestione del tempo ... e così via. Ma state certi di una cosa: tutti i metodi di cui vi parlerò sono metodi che io ho provato prima su di me, con risultati più che positivi.
Ora  ritorniamo ai diversi approcci allo sviluppo di una BSC personale.  
Secondo Rodriguez e De Almeida nella società al tempo della "knowledge economy" gli individui scelgono per chi lavorare e, i valori guidano la loro vita cioè, lavorano per un’azienda, se possono fornire un valore aggiunto a quell'azienda e se i propri valori coincidono con quelli dell'azienda. Lavoro e vita privata tendono ad integrarsi e la gestione del tempo diventa sempre più importante.

La BSC diventa uno strumento di pianificazione e crescita personale e si articola, secondo questi autori, nelle seguenti dimensioni:
  • competenza personale: che comprende il talento, l'educazione, le competenze durevoli, la cultura, la salute, etc 
  • competenza per aggiungere valore: che include il lavoro, la cittadinanza, la famiglia, il sociale, la nostra immagine 
  • attitudine all’auto-attualizzazione: che comprende economia e finanza, gli aspetti emozionale ed affettivo e l'evoluzione personale
Il metodo poi, è sempre lo stesso: nelle diverse dimensioni e più precisamente per ciascun componente delle diverse dimensioni che altro non che se non una variabile, ci si pone un obiettivo, un target,  e si sviluppa un piano per raggiungere il target.

sabato 26 marzo 2011

Meglio non reinventare la ruota

Prima di inziare a descrivere il metodo per sviluppare la vostra MyBSC mi sembra importante vedere cosa c'è di simile in giro per il mondo. Ho sempre infatti detestato chi re-inventa la ruota perchè ho sempre ritenuto questo un enorme spreco di tempo e un segnale di grande presunzione. Sfruttando quindi la mia esperienza di ricercatore e quell'incredibile strumento che è oggi internet mi sono messo alla caccia di idee simili. 
Mi sono subito imbattuto in Lauchlan Mackinnon che ha recentemente sviluppato uno strumento per la crescita e la motivazione che ha chiamato Personal Balanced Scorecard (PBSC). 
Secondo Lauchlan noi raggiungiamo risultati in un settore (carriera e ricchezza) e magari ne trascuriamo altri (salute, spiritualità, relazioni). Il risultato è che non siamo felici. È quindi importante che le diverse prospettive, i diversi settori siano bilanciati.
Lauchlan propone quindi la PBSC come strumento per mantenere il bilanciamento tra le diverse prospettive. L’approccio di Mackinnon considera le seguenti prospettive: 
  • Performance (come sta andando la nostra vita), 
  • Stakeholders (compagna/o, figli/e, capo, …), 
  • Processi e practises (nostre attività abituali), 
  • Capacità e apprendimento, 
  • Motivazione ed emozione, 
  • Stato mentale e credenze 
In ciascuna prospettiva Lauchlan consiglia di definire variabili o aree di interesse e per ciascuna di queste propone di definire uno stato corrente, uno stato ideale, misure, obiettivi e azioni per raggiungere lo stato ideale. La tabella risultante va rivista periodicamente per valutare i nostri progressi. Lauchalan non spiega però in dettaglio come fare e le idee che propone sono solo abbozzate. 
La lettura di quanto proposto da Mackinnon mi ha quindi spronato a cercare altri approcci e ad approfondire ogni aspetto del metodo altrimenti questo rimane solo un'idea che sembra buona ma in pratica mi lascia al punto di partenza. Sapere che altri stavano pensando a cose simili mi ha anche fatto capire che probabilmente l'idea non era proprio malsana e valeva la pena proseguire.
Ma il lavoro di Lauchlan non è il solo che presenta forti analogie con la MyBSC ... ve ne parlerò nei prossimi giorni.

lunedì 21 marzo 2011

Ma cos'è una Balanced Scorecard?

Una Balanced Scorecard o, più brevemente BSC, è uno strumento inventato da Kaplan e Norton nel 1992 per collegare pianificazione strategica ed esecuzione operativa, eseguire le strategie aziendali, affiancando ad indicatori di carattere economico-finanziario, indicatori capaci di misurare elementi intangibili, sempre più importanti nella knowledge based economy.

In sintesi, partendo da strategia, mission, vision di un'azienda si sviluppa una mappa di variabili strategiche, di fattori critici di successo (CSF - critical success factors), collegate da nessi causali e raggruppate in prospettive. I nessi causali saranno poi utili ad esempio per arrivare a comprendere come e su quali variabili intervenire per ottenere i risultati attesi.
Le variabili vengono misurate attraverso indicatori (KPI - key performance indicators) per ciascuno dei quali viene individuato un target, delle azioni operative concrete che se implementate tendono a raggiungerlo. Queste azioni hanno bisogno di risorse ed è qui che viene a finalizzarsi il collegamento tra strategia e budgeting. 
Il principio base è quindi il famoso "what you get is what you measure" ed in generale il management basato sui fatti. In caso contrario, la strategia, la mission e la vision rimangono dei concetti astratti privi di 
gran parte del loro contenuto.
I risultati raggiunti nelle diverse variabili e prospettive devono essere bilanciate, equilibrate per bilanciare P (production) e PC (production capability) ed ottenere un successo duraturo.
Le BSC dipendono fortemente dalla specifica azienda anche se esistono dei pattern ricorrenti. La figura qui riportata descrive le diverse prospettive utilizzate di norma nelle aziende del settore privato e del settore pubblico e non profit.
Prospettive delle BSC nei settori privato e pubblico.


Nelle aziende che utilizzano la BSC si assiste spesso ad una progressiva riduzione di “scope”. Alla BSC aziendale si affiancono via via BSC relative ad una specifica SBU (strategic business unit) fino ad arrivare a BSC per la singola persona.  SBU e persona saranno responsabili rispettivamente solo di un sottoinsieme dei CSF aziendali e di conseguenza di un sottoinsieme e al limite di una sola parte dei KPI definiti a livello aziendale.
Un esempio di SBU particolarmente interessante è quello dell'attività risorse umane (HR - Human Resources) che serve ad allineare la strategia aziendale con le politiche del personale.  E' infatti evidente l'importanza di una corretta gestione delle risorse umane, allineata con le strategie aziendali, nell'era della knowledge-based economy.
Nei prossimi post incomincerò ad esplorare come la BSC può essere utilizzata a livello personale e quali sono gli approcci che fino ad oggi sono stati provati. 

sabato 19 marzo 2011

Cosa ci succede ...

Molto spesso andiamo avanti alla deriva o magari con qualche idea, non strutturata e quasi mai formalizzata, dei nostri sogni, in che mondo vorremmo essere e chi vorremmo essere in quel mondo. In altri termini non abbiamo un'idea precisa delle nostre “mission e vision”.
Talvolta buttiamo giù degli obiettivi più o meno strutturati ma poi ce ne dimentichiamo e viviamo il tram tram di tutti i giorni in modo reattivo, sopravvivendo agli eventi che ci capitano senza una vera e propria guida, senza una vera e propria sensazione di controllo.
Il risultato è che in qualche modo ci muoviamo nella direzione giusta, seguendo l’istinto e anche un pò di fortuna ma molto meno efficacemente di quanto potremmo. Nello stesso modo gestiamo il nostro tempo facciamo quello che ci capita di fare e non quello che dovremmo fare.
Se vogliamo cambiare possiamo farlo anche se questo ha un prezzo: cambiare le nostre abitudini.

Per fare dei cambiamenti nella nosta vita, dobbiamo lavorare su noi stessi e cambiare i nostri paradigmi di base, il nostro carattere, un insieme di abitudini, ossia conoscenze (cosa - what), di abilità cioè di skill (come - how), ma soprattutto le nostre motivazioni (perchè - why). Difficile fare bene qualcosa se non siamo motivati a farlo.
Dobbiamo instaurare l’abitudine a rinnovarci e migliorarci continuamente. Cambiare noi stessi non è una cosa facile, dobbiamo essere in grado di bilanciare la nostra “produttività” e la nostra “capacità produttiva” come ogni azienda o sistema complesso.
In questo percorso può essere determinante l’aiuto di un coach, la raccolta e l’analisi del feedback delle nostre azioni, l’utilizzo di strumenti che ci permettano di focalizzare i nostri sforzi e misurare oggettivamente i nostri progressi.
La Balanced Scorecard è uno strumento innovativo utilizzato per il controllo strategico delle aziende ed è anche lo strumento ideale per il controllo (inteso come steering, o guida) strategico della nostra vita.

giovedì 17 marzo 2011

My BSC: L'idea

L'idea della MyBSC è nata qualche tempo fa dagli stimoli ricevuti frequentando i moduli di Controllo di Gestione e Sviluppo Manageriale, parte del programma dell’Executive Master in Business Administration del MIB – School of Management di Trieste.
La multidisciplinarità offre infatti la possibilità di cogliere aspetti simili in discipline diverse e di applicare e adattare le metodologie sviluppate in una disciplina ad un’altra disciplina, in un contesto diverso. In questo caso le metodologie di controllo strategico, ed in particolare il concetto di Balanced Scorecard, appresi nel corso del modulo di Controllo di Gestione, sono stati applicati allo Sviluppo Manageriale ed in particolare allo sviluppo e alla crescita della persona.
L'idea esplorata in un project work è stata ulteriormente elaborata e ora sta diventando qualcosa di più: un vero strumento ed un metodo per lo sviluppo manageriale e la crescita personale.
L'uomo è un sistema complesso che vive in un ambiente complesso. Altri esempi di sistemi complessi sono i sistemi sociali, le aziende, ecc.
Partendo da questo presupposto nasce l'idea di utilizzare uno strumento per il controllo strategico delle aziende (la Balanced Score Card) come strumento di coaching da chi vuole diventare leader e manager di se stesso.